MADEIRENSE DOC, QUOTIDIANITA', REALTA' MADEIRENSE

Il Madeirense alla guida

Trovandomi da qualche tempo a far parte del variegato mondo dei guidatori di automobili, mi sono trovata inaspettatamente catapultata in una quarta dimensione, della cui esistenza non avevo mai neanche sospettato: quella popolata dai guidatori madeirensi.

Guidare a Madeira, mi sembra di averlo già accennato, non è cosa per tutti: tra salite spacca frizione e strade così strette da far venire i brividi a qualunque specchietto retrovisore, è importante non perdere mai l’autocontrollo. Ma se la topografia dell’isola non bastasse, ecco che chiunque si metta al volante deve anche tener conto di un altro importantissimo fattore di panico / confusione / incertezza: i madeirensi alla guida. Va da sé che ho cominciato a notare e raccogliere le caratteristiche più salienti di questi curiosi personaggi.

#1 Il Madeirense alla guida, soprattutto sulla via rapidaha sempre il piede premuto sull’acceleratore. Nonostante il limite massimo di 100 km/h, spesso ridotto a 80 o meno in prossimità delle uscite, sfreccia a 160 all’ora destreggiandosi in sorpassi degni di Schumacher. Guai a sbarrargli la strada!

#2 Quando il piede non è premuto sull’acceleratore, il Madeirense al volante lo tiene incollato al freno. Soprattutto se sta andando al lavoro / parlando al telefono / ammirando il panorama. In qualsiasi caso, non degna gli altri automobilisti della minima attenzione, proseguendo indisturbato a trenta all’ora.

#3 Il parcheggio a Madeira è meravigliosamente selvaggio: in doppia, terza, quadrupla fila. Possibilmente, giusto di fianco ad un parcheggio propriamente detto, solo per il gusto di ignorarlo. A volte, anche di traverso su un precipizio, o con le ruote posteriori sporgenti da un muretto di tre metri. No panic.

#4 Il Madeirense alla guida ama la musica: è per questo che suona il clacson così di frequente. O almeno, è così che me lo spiego.

#5 Il guidatore madeirense ama comunicare col mondo, non solo attraverso l’uso di clacson e luci ma anche gesticolando furiosamente e senza ragione apparente. Quando avete la precedenza vi incita a passare, se avete le luci accese all’uscita di una galleria vi ricorda di spegnerle, se siete in retromarcia blocca il traffico pur di aiutarvi nella manovra. Ecco, quest’ultima gentilezza è particolarmente bene accetta dalla sottoscritta!

#6 Come conseguenza diretta le parcheggio selvaggio e dell’amore incondizionato del Madeirense per la chiacchiera col vicino / cognato / amico d’infanzia, è facile incontrare assembramenti di automobili che si affiancano in mezzo alla carreggiata per scambiarsi notizie fondamentali sul tempo / la cena / la messa serale. E se per caso vi viene in mente di lamentarvi, lasciate perdere! Ricordatevi che a Madeira funziona tutto: com calma

#7 Va detto e va ripetuto che il guidatore madeirense mostra sempre un profondo rispetto per il Pedone Attraversante: che sia sulle strisce o meno, la frenata (accompagnata da un regal cenno con la mano) è obbligatoria.

#8 In caso di sagra, il Madeirense al volante rinuncia a tutti i suoi diritti – tranne che a quello di parcheggiare dove gli capita. Che il centro città sia chiuso al traffico per permettere il proliferare di ponchabolo do caco, è legge divina. Che per arrivare a casa si debba ricorrere a strade di montagna adatte più a stambecchi che ad automobili, e sconosciute ai più (a me di sicuro), non è un problema. Quello che conta è abbandonare la vettura al primo incrocio, meglio se sopra il segnale di STOP, e andare a gozzovigliare.

#9 Il Madeirense alla guida ha sempre ragione. Sempre. Soprattutto quando si trova a discutere con un non-madeirense, che ingenuamente ancora crede nel codice della strada e rispetta i segnali stradali. Tipo me, per intenderci. Ne ho avuto la riprova giusto stamattina, quando mi sono trovata a litigare con una signora che alle otto del mattino, mentre io in ritardo mi affrettavo per andare al lavoro, non voleva rinunciare al suo diritto di: accompagnare la figlia a scuola, depositarla esattamente di fronte al portone di entrata – in curva ed in prossimità di un incrocio – salutarla con un bacio in testa, raccomandarle di fare la brava, e via dicendo, per un totale di non meno dieci minuti di convenevoli. La mia richiesta di – quanto meno – velocizzare la procedura ha avuto come risultato un’invettiva appassionata in difesa del diritto allo studio, alla quale ho preferito non replicare per non incrementare ulteriormente il mio ritardo.

#10 Ma, in fondo in fondo, in questo ecosistema automobilistico dove tutti conoscono e seguono le regole non scritte, sapete chi è il peggior guidatore della zona, quello che intralcia il traffico, crea ingorghi e stimola gli insulti? Sempre lui, l’ignaro Turista alla guida della macchina a noleggio!

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